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    Test ansia sociale e fobia sociale. Wallflower

    Test ansia sociale e fobia sociale. Sei un Wallflower?

    10
    By Pagine Blu on 22 Ottobre 2017 Test, Test di Psicologia

    Test Ansia Sociale e Fobia Sociale. Scopri in che rapporto sei con gli altri… e se sei un wallflower*

    Test Ansia sociale e Fobia Sociale. L’ansia sociale è causa di un profondo malessere. Le persone che ne soffrono tendono a isolarsi e fare vita ritirata. Pur essendo persone ricche e sensibili, hanno una bassa autostima e poche relazioni sociali. Timorose di ogni possibile giudizio, evitano di esporsi in pubblico, perdendo occasioni e opportunità, affettive e professionali.

    Scopri altre informazioni sull’ansia

    In questo test ansia sociale tenteremo di stabilire se sei un wallflower.  In una situazione sociale è definita *“Wallflower” (fiore da parete) una persona che a causa della timidezza o della scarsa popolarità tende a non socializzare. E’ una persona che può essere straordinariamente sensibile e ricca di talenti, che invariabilmente non riesce ad esprimere in contesti sociali. ll termine inglese “Wallflower” deriva dalla tendenza di questo tipo di persone ad isolarsi dai gruppi, rimanendo ai margini (per esempio, addossate alla parete, in una sala da ballo, piuttosto che nel vivo della festa).

    “No veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no…ah no: se si balla non vengo. No, no…allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: “Michele vieni in là con noi dai…” e io: “andate, andate, vi raggiungo dopo…”. Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci Nicola” –
    Michele Apicella (Nanni Moretti) al telefono con l’amico Nicola. Dal film: “Ecce Bombo”

    Vuoi scoprire se sei un Wallflower, e se l’ansia sociale e la fobia sociale sono un tuo problema? Scoprilo con questo semplice test ansia sociale. 10 Domande, 5 minuti.

    Sei pronto per partire con il Test Ansia Sociale e Fobia Sociale?
    Clicca qui sotto su “INIZIA IL TEST ANSIA SOCIALE”

    1/10. Nessuno mi può capire. Gli altri non immaginano cosa provo. Sembrano tutti così tranquilli e a loro agio. A me soltanto accade di avere queste sensazioni. Sono tutti così fortunati, solo la mia vita è un disastro. Loro sono uniti, tutti insieme, io non mi sento parte di quel gruppo. Iniziare una conversazione è per tutti così semplice. Non lo è per me. C’è troppo rumore. Se solo si fermassero un momento, e mi ascoltassero, avrei qualcosa da dire. Ma quello che ho da dire nessuno lo vuole ascoltare, e nessuno lo può capire.
    Corretto!
    Sbagliato

    -

    2/10. Non mi sento “normale” Gli altri vivono, ridono, parlano. Io li guardo da fuori. Tutti hanno mille opportunità, e mille direzioni da prendere. La mia vita è chiusa in un cerchio. Sono in orbita intorno al pianeta. Gli altri lo popolano e ci vivono, io li guardo da fuori. Mi sento bloccato e in trappola. Incapace di avere controllo sulla mia vita. Nessuno mi può comprendere, nessuno mi può aiutare
    Corretto!
    Sbagliato

    -

    3/10. In orbita, in un circolo vizioso Mi rendo conto che sono i miei pensieri a tagliarmi fuori, e che sono io stesso la causa del mio male. Lo so ma non posso farci niente. E’ più forte di me. Per quanto io ci provi, non trovo una soluzione. Questo è l’unico modo che conosco di stare al mondo, e di relazionarmi con gli altri. Forse ne esistono altri, ma non sono i miei: non li conosco, non so come fare per impararli. E torno sempre al punto di partenza.
    Corretto!
    Sbagliato

    -

    4/10. Non appartengo a questo mondo. Mi sento un alieno. Tutti si capiscono tra loro; io non capisco loro, e nessuno capisce me. Per tutti sembra così normale adattarsi ad ogni circostanza, per me non c’è un posto. Il mondo è troppo grande o troppo stretto per me. In ogni caso non è della mia taglia. Ma mi taglia fuori. MI hanno detto che più tendo a pensare questo, tanto più questo è esattamente ciò che mi accade. Mi hanno detto che si chiama “profezia che si auto avvera”. Non capisco cosa vuol dire. C’è solo una parola che capisco, e che mi descrive perfettamente: “perdente”.
    Corretto!
    Sbagliato

    -

    5/10. I giudizi e le critiche mi feriscono profondamente. Se vuoi ferirmi sai come farlo. Dimmi qualsiasi cosa, e la prenderò male. Sarà un segno evidente che non mi accetti e mi stai criticando. Tu dici che è un fraintendimento, ma so perfettamente che non ti piaccio. E hai ragione, perché nemmeno io mi piaccio. Se evito di espormi al tuo giudizio forse riesco a mantenere il mio equilibrio. Per farlo devo evitare di frequentarti, e devo evitare qualsiasi situazione sociale in cui potrei essere giudicato. A pensarci bene, continuando ad evitare situazioni sociali, mi sono anche dimenticato come si fa ad avere relazioni sociali.
    Corretto!
    Sbagliato

    -

    6/10. Fallire mi deprime. Ogni brutta figura che ho fatto e tutti i miei fallimenti mi perseguitano. Mi tornano di continuo in mente e mi umiliano profondamente. Non posso fare a meno di rivivere continuamente i miei fallimenti (quella volta che ho parlato in pubblico, ho perso un’opportunità, mi è andato male un appuntamento, ho perso l’amore della mia vita…). Fallire mi deprime. Ripensare ai miei fallimenti, e riviverli continuamente nella mia testa, mi devasta. E mi conferma che non valgo niente. Sono certo che tutti notino quanto sono in ansia, e mi disprezzino per questo.
    Corretto!
    Sbagliato

    -

    7/10. E adesso cosa accadrà? Penso di continuo agli impegni futuri. Nel mio scenario mentale niente potrà andare bene. Posso già profetizzare che tutto si rivelerà un fallimento. Posso stare in ansia per intere settimane, in attesa dell’evento che mi spaventa. Poiché già so che quando il momento verrà andrò in ansia, mi porto avanti col lavoro e comincio a stare in ansia subito. Mi hanno detto che si chiama “ansia anticipatoria”, ma per quanto mi riguarda non mi cambia niente. Quello che vedo è che la preoccupazione mi genera altra preoccupazione, e tutto cresce, fino a diventare una montagna di proporzioni gigantesche, invalicabile.
    Corretto!
    Sbagliato

    -

    8/10. Mi sento incerto, esistante, isolato. Non ho stima di me stesso, e non credo nelle mie possibilità. Oppure ho troppo amor proprio, non l’ho ancora capito. Mi nascondo dietro me stesso e se è possibile evito di mettermi alla prova. Evito le situazioni sociali : “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?” . Non partecipo alle conversazioni con gli altri. A volte mi sembrano noiose, a volte credo di non avere niente di interessante da aggiungere; quando ce l’ho, ho paura che possa non piacere, e provocare critiche e rifiuto da parte degli altri. Il risultato è che me ne sto in disparte. Meglio evitare ogni rischio.
    Corretto!
    Sbagliato

    -

    9/10. Ho paura di essere al centro dell’attenzione. Desidero così tanto fare una bella figura che ho il terrore dei riflettori puntati su di me. Essere al centro dell’attenzione mi mette profondamente a disagio. In un gruppo di sconosciuti resto ai margini della sala, ad addobbare la parete. La sola idea di fare una presentazione in pubblico mi fa immediatamente provare ansia e paura. Sono certo che ognuno noterebbe il mio profondo disagio, anche se io tentassi di nasconderlo. E ho ben presente quello che accade al mio corpo in quel caso: sudo, arrossisco, mi tremano le mani, faccio movimenti inconsulti con il collo e le gambe, mi si abbassa o mi trema la voce.
    Corretto!
    Sbagliato

    -

    10/10. Auto-coscienza dolorosa. Questo descrive come mi sento. Ho una perenne, acuta e dolorosa sensazione di auto-coscienza. Non riesco mai a dimenticarmi di me stesso. Sono sempre allerta e vigilo con perenne attenzione su come appaio, su come mi muovo, su quello che sto dicendo; su come gli altri intorno a me possono reagire alla mia presenza. Mi sento come se fossi sotto un microscopio: tutti mi osservano, come io osservo me stesso, e sono pronti a giudicarmi e a criticarmi. Anche camminare può diventare faticoso. Mi capita di pensare “Cammino in un modo strano, sembro ridicolo, goffo? Perché tutti adesso mi stanno osservando?”. Il modo in cui posso essere percepito dagli altri mi ossessiona. Questa perenne auto-osservazione dolorosa mi impedisce di spostare la mia ttenzione all’esterno, di interessarmi agli altri, di vivere il momento presente… e di godermi la vita
    Corretto!
    Sbagliato

    -

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    CONSIGLI DI LETTURA

    “Noi siamo infinito. Ragazzo da parete”

    Fra un tema su Kerouac e uno sul “Giovane Holden”, tra una citazione da “L’attimo fuggente” e una canzone degli Smiths, scorrono i giorni di un adolescente per niente ordinario. L’ingresso nelle scuole superiori lo lancia in un vortice di prime volte: la prima festa, la prima rissa, il primo amore – per la bellissima ragazza con gli occhi verdi che quando lo guarda fa tremare il mondo. Il primo bacio, e lei gli dice: per te sono troppo grande, però possiamo essere amici. Per compensare, Charlie trova una che non gli piace e parla troppo: a sedici anni fa il primo sesso, e non sa neanche perché. Allora lui, più portato alla riflessione che all’azione, affida emozioni, trasgressioni e turbamenti a una lunga serie di lettere indirizzate a un amico, al quale racconta ciò che vive, che sente, che ha intorno. Dotato di un’innata gentilezza d’animo e di un dono speciale per la poesia, il ragazzo è il confidente perfetto di tutti, quello che non dimentica mai un compleanno, quello che non tradisce mai e poi mai un segreto. Peccato che quello più grande, fosco e lontano, sia nascosto proprio dentro di lui.

    Originale in Inglese: “The Perks of Being a Wallflower”

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      10 commenti

      1. Massimo Negro on 27 Febbraio 2018 0:57

        M voglio complimentare con questa pagina. Di solito non scrivo commenti e non recensiono mai positivamente niente perchè la vedo come una perdita di tempo, ma ne vale la pena esprimere qualche parola per questa pagina. Avete colto a pieno la mia diagnosi sull’ansia e mi avete impressionato positivamente. Spero in una vostra crescita come pagina e vi stimo. Imboccalupo !

        Reply
        • Alessandro Procopio on 30 Novembre 2018 10:21

          Ciao Massimo io ho lo stesso problema. Mi piacerebbe fare amicizia con persone della mia stessa problematica. Vi invito a rispondermi grazie! Alessandro da Genova.

          Reply
        • Pagine Blu on 6 Febbraio 2019 12:42

          Voltaire dice: “L’apprezzamento è una cosa meravigliosa; fa sì che ciò che è eccellente negli altri appartenga anche a noi”. Caro Massimo, aggiungiamo che per apprezzare qualcosa negli altri occorre avere un vero valore dentro di sè.

          Reply
      2. ciao baby on 11 Febbraio 2019 18:08

        apprezzo le persone che:ce la fanno non voglio che nessuno entri in casa mia vado sotto stress subito al suono del citofono non rispondo e mi sento ancora e sempre peggio e questa insofferenza si protrae verso gli altri…..non sopporto le critiche rivolte a terze persone , l’invadenza fisica e il giudizio verbale verso terzi …..

        Reply
      3. Universe on 11 Giugno 2019 18:14

        Ecco, beccato!
        Ogni paragrafo mi rappresenta.
        Questo modo di essere è un profondo ostacolo verso la vita, dato che sono cosciente di quanto l’abilità comunicativa, di relazionarsi con le altre persone sia importante per emergere e portare a termine progetti importanti.
        Esprimersi verbalmente è per me molto difficile sin dai tempi della scuola dove i voti degli scritti sono sempre stati superiori agli orali per ovvi motivi.
        I professori, mi dicevano sempre che durante gli scritti era come se si trovassero di fronte un’altra persona e difatti era proprio cosi.
        A volte, vorrei esprimermi verbalmente nello stesso modo in cui scrivo.
        Purtroppo la maggior parte delle persone che ho incontrato durante la mia esistenza, ha approfittato di questa mia insicurezza – anche “bullizzandomi”- portandomi a una maggiore introversione.
        Ad oggi, soffro di grandi crisi di ansia e panico specie quando devo affrontare situazioni importanti anche perché tendo sempre a vederle ingigantite rispetto a quello che in realtà poi sono.
        Ho 33 anni e mi sento un adolescente complessato, cosa per me gravissima.
        Ho provato in vari modi a contrastare questo mio modo di essere odioso ma… Sono cosi e non c’è nulla da fare.
        In un mondo di leoni sono una pecora e affrontare il mondo è sempre più complicato rispetto a una persona “normale”.
        Concludo complimentandomi per l’incredibile capacità di comprendere le persone come me.

        Reply
        • Viv on 1 Gennaio 2020 16:15

          Io ho 32 anni e mi sento così come te. La cosa mi si è aggravata quando ho avuto persone attorno a me che nel provare a vedermi emergere erano invidiosissime. È come sapere che essendo me stessa in tranquillità in un gruppo, c’è sempre qualcuno che ne sarà infastidito e ho paura della conseguenze. Non so come uscirne, perché è come se essendo me stessa completamente e cacciando fuori le mie qualità,qualcuno accanto a me ne sarà dispiaciuto. È una dinamica difficile da debellare.

          Reply
      4. Giggi on 28 Giugno 2019 5:15

        Solo adesso mi rendo conto che i miei vecchi problemi di distacco emotivo hanno lasciato un abisso fra me e quello del mondo esterno che amo. Più che di giudizio, credo si tratti di sfiducia; di una paura verso qualsiasi cosa, che ascolto freddamente, come un rombo lontano.. una solitudine che vivo da sempre come un rito giornaliero o una vecchia abitudine. Questo mi succede quando incontro altre persone, o le immagino relazionarsi con me. Per il resto sono una persona abbastanza felice.. ho un passato, un presente e un futuro. Però l’affetto, e soprattutto l’interesse, di chi mi sta vicino continua ad cogliermi di sorpresa: un senso di apertura che un po’ mi spaventa, un po’ mi commuove, un po’ mi imbarazza.
        È difficile parlare di queste cose, vi ringrazio!

        Reply
        • Pagine Blu on 2 Settembre 2019 16:16

          Caro Giggi,
          Tutti noi abbiamo delle difese con le quali cerchiamo di proteggerci da ciò che temiamo. Lei dice di sentire un “distacco emotivo” accompagnato da sfiducia e paura verso qualsiasi cosa. A me sembra che lei si sia costruito uno scudo protettivo che le impedisce di entrare veramente in contatto con il mondo esterno. Mi fa venire in mente un interessante volumetto, che le consiglio di leggere, il cui titolo è :”Il Re solo soletto”, di cui le anticipo una parte della trama.
          ” C’era una volta un regno povero, ma così povero che tutti gli abitanti decisero di trasferirsi nel regno vicino. Alla fine, dopo tutte quelle partenze, nel regno rimase una persona sola. Una persona che non poteva andarsene, perché altrimenti il regno avrebbe smesso di essere un regno. Quella persona, naturalmente, era il re: il re Solosoletto. Ma come portare avanti un regno senza l’aiuto di un paggio che lo aiuti a vestirsi, di un cuoco che prepari da mangiare, di un giullare che gli allieti i pomeriggi e di un Comandante delle guardie per dichiarare una guerra e difendersi dai nemici? Il re decide così di diventare anche suddito di se stesso e, cambiandosi continuamente di abito, mantenere la vita di corte così com’era una volta. Ma dopo aver dato feste in onore delle sue altezze “sedie e poltrone” e dichiarato guerra a se stesso attaccando i propri bastioni del castello e correndo subito dopo a difenderli dall’alto, la solitudine resta ancora troppo forte, così il re decide anche di sposarsi… ovviamente con se stesso. Organizza allora una cerimonia sfarzosa in cui unisce in matrimonio se stesso con se stesso. Per fortuna una giovane pastorella…”

          Reply
      5. Alexandra. on 30 Aprile 2020 17:48

        Pagina molto interessante. Ha individuato subito il mio problema. Ho una grave forma d’ansia e poca autostima,mi sento sepre stanca e ho la perenne sensazione che tutte le cose brutte capitano solo a me… Ora tocca solo trovare il coraggio di parlarne con qualcuno che possa aiutarmi.

        Reply
      6. Vincenzo on 16 Maggio 2020 14:55

        Io più o meno ho lo stesso problema tuo….se vuoi possiamo parlarne.

        Reply

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