Teoria dell’attaccamento di John Bowlby
Tra bisogni di dipendenza e di autostima
Teoria dell’Attaccamento: L’attaccamento può essere definito come la “propensione innata a cercare la vicinanza protettiva di un membro della propria specie quando si è vulnerabili ai pericoli ambientali per fatica, dolore, impotenza o malattia” (Bowlby, 1969).
L’esigenza di una “basa sicura”, ovvero di una figura di attaccamento affidabile che garantisca protezione e aiuto nei momenti di bisogno, permane per tutta la vita.
Tra adulti si parla di reciprocità: si fruisce delle cure ma al tempo stesso si è figura di supporto e attaccamento per l’altro.
Teoria dell’Attaccamento: la dipendenza sana
In base alla teoria dell’attaccamento le persone, quindi, hanno bisogno di sentirsi protette, sostenute, confortate, emotivamente sicure non solo durante l’infanzia ma anche in età adulta. Si può parlare di una dipendenza “sana” che funge da fattore di protezione nell’affrontare le difficoltà della vita, e che non deve essere da impedimento nello sviluppo di capacità e potenzialità individuali. Infatti, vi sono anche bisogni di autonomia da soddisfare attraverso esperienze di “separazione” dall’altro ed “esplorazione” del mondo esterno. Questo è possibile grazie anche alla sicurezza percepita dalla presenza nella propria vita di figure di attaccamento affidabili a cui rivolgersi in caso di necessità.
Ma una richiesta esagerata di dipendenza così come un eccesso di autonomia, sono spesso segnali di legami in cui si sperimenta e/o si è sperimentata una profonda insicurezza, ovvero la mancanza di una base sicura.
Teoria dell’Attaccamento: la creazione di relazioni affettive appaganti
Concluderei affermando che, sulla base della teoria dell’attaccamento e nell’ottica di un benessere personale e relazionale, è opportuno trovare un equilibrio tra questi due importanti bisogni; a causa di un processo di attaccamento che ha origine antiche, nel rapporto madre-figlio, diventa spesso opportuno incrementare la consapevolezza di sé per uscire da automatismi che possono impedire il pieno sviluppo del proprio potenziale e l’instaurarsi di relazioni affettive appaganti.
Articolo di Annalisa De Filippo – Psicologa Psicoterapeuta