Enigmi della percezione. Le illusioni ottiche
Enigmi della percezione. Un’illusione ottica è uno stimolo visivo in grado di “ingannare” il nostro sistema percettivo. Il sistema, “illuso e imbrogliato”, fornisce al cervello una comunicazione impropria, facendogli immaginare la presenza di qualcosa che non esiste, o fornendone un’immagine completamente distorta.
Enigmi della percezione. Le illusioni ottiche appartengono a 3 gruppi principali.
Si parla di illusioni ottiche in senso stretto quando l’illusione è provocato da un fenomeno puramente ottico, da una distorsione visiva.
Le illusioni percettive sono invece dovute alla particolatre fisiologia dell’occhio umano. Per esempio dopo aver osservato una sorgente luminosa (una lampadina, il flash di una macchina fotografica, il sole) , chiudendo le palpebre abbiamo la netta sensazione di una macchia luminosa che persiste anche dopo la scomparsa dello stimolo luminoso: è la cosiddetta “immagine postuma”.
Su parla invece di illusioni cognitive quando l’inganno percettivo è dovuto ad una errata interpretazione da parte del cervello degli stimoli ricevuti dal nervo ottico. Sono per esempio illusioni cognitive quelle in cui viene percepita erroneamente la geometria dell’immagine o parte di essa (linee parallele vengono percepite come divergenti, convergenti o curve.) In altri casi due elementi che hanno la stessa dimensione sono percepiti con dimensione differente.
A partire da questa classificazione generale, le illusioni ottiche possono essere ulteriormente suddivise in:
Illusioni geometriche, Illusioni prospettiche, Illusioni di colore e contrasto, Illusioni di completamento, Illusioni di movimento, Figure ambigue, Figure impossibili.
Qui di seguito potrai trovare una breve sintesi relativa ad alcune tra le principali illusioni ottiche. Tra pochi giorni troverai invece una trattazione estesa relativa ad ogni singolo tipo di illusione ottica.
- Illusione prospettica. Il cubo ambiguo
Gli enigmi della percezione. Osserva bene questa immagine. Che cosa vedi?
1. Un piccolo cubo grigio con la parte superiore blu appoggiato addossato alle pareti di un stanza con il pavimento blu?2. Oppure un grande cubo visto dal basso, a cui è stato tolto un pezzo?
Oppure semplicemente vedi alternativamente entrambe le immagini, che inviano segnali contraddittori al sistema percettivo e al cervello?
- La stanza di Ames
Enigmi della percezione. Una bambina minuscola e una gigantesca? No…
Un altro esempio della Stanza di Ames. Riesci a comprendere il motivo dell’illusione percettiva?
Perche’ le due gemelle identiche appaiono qui di misura drasticamente diversa?
Che cosa succede qui?
Questa distorsione percettiva prende il nome dall’oftalmologo americano Adalbert Ames Jr, che per primo costruì tale stanza nel 1946. Il progetto di Ames è basato su un’idea concepita originariamente da Hermann Helmholtz alla fine del secolo XIX.
Ci sono due tipi di illusione associati alla Stanza di Ames.
Prima di tutto la stanza appare cubica, se osservata con visione monoculare da uno speciale punto di vista, mentre essa è in realta trapezoidale.
Secondariamente, all’interno di una Stanza di Ames le persone o gli oggetti sembrano restringersi o aumentare di misura quando si spostano da un angolo all’altro.
- Illusione di movimento. Eppur si muove
Concentrati sul punto nero centrale. E poi avvicinati con la testa al monitor… e adesso allontanati. Avrai la netta sensazione che i due cerchi inizino a ruotare, come due ghiere di un meccanismo a orologeria. Niente si muove, di fatto. E’ la tua percezione che viene “imbrogliata”.
- Illusioni prospettiche. La scala di Penrose
Gli enigmi della percezione.Osserva la figura qui sopra. Immagina di star percorrendo questa scala. Dove arriverai?
Si tratta della scala di Penrose. Conosciuta anche come scala infinita o impossibile.
E’ un esempio di illusione prospettica. Lo si deve i matematici inglesi -padre e figlio- Lionel e Roger Penrose. E’ la rappresentazione bidimensionale di una rampa di scale che muta la propria direzione di 90 gradi quattro volte mentre la si sale o la si scende, per ritornare al punto di partenza in un giro infinito. Sebbene non sia possibile realizzare un oggetto tridimensionale di questo genere, l’immagine di Penrose riesce a darne l’illusione falsificando la prospettiva.Una nota psicologica.
Se hai iniziato il percorso salendo, sei tendenzialmente una persona estroversa e ambiziosa. Hai obiettivi di crescita e sai come impegnarti per raggiungerli.
Se hai iniziato il percorso discendendo, sei una persona riflessiva e dotata di capacità introspettive, che non teme di analizzare le cose -e fra queste anche te stessa- nei loro aspetti più reconditi e prodondi.
- Figure ambigue. La figura di Rubin
Gli enigmi della percezione.Osserva la figura. Che cosa vedi? Una coppa? Un calice? Un trofeo?
Osserva attentamente! Ci sono anche due volti umani. Riesci a vederli? Si tratta solo di stabilire se hai di fronte un’immagine blu su sfondo bianco… o viceversa.
La figura che vedi sopra (Figura di Rubin) è l’esito degli studi condotti intorno al 1915 da Edgard Rubin, psicologo danese.
Importanti studi sulle caratteristiche del fenomeno percettivo “Figura – Sfondo” sono dovuti alla corrente di pensiero psicologico conosciuta come Gestalt.- Illusioni geometriche. Linee parallele o divergenti
Enigmi della percezione. Osserva attentamente la figura. Le linee bianche oblique sono parallele alla diagonale del quadrato (i nostri grafici garantiscono di non aver barato!).
Eppure percettivamente saremmo pronti a giurare che esse convergono o divergono tra loro. Riesci a immaginare il motivo?
- Illusioni geometriche. Linee convergenti o divergenti?
Osserva attentamente la figura a fianco. Che cosa vedi? Percettivamente le linee blu verticali appaiono rispettivamente convergenti e divergenti. Eppure in entrambi i casi si tratta di… rette parallele.
Riesci a immaginare il motivo di questa illusione percettiva?
- Illusioni di completamento. Il triangolo di Kanizsa
Enigmi della percezione. Osserva la figura con attenzione. Che cosa vedi? Il 99% degli intervistati descrive un triangolo blu non trasparente che si sovrappone parzialmente a tre dischi bianchi e a un altro triangolo delimitato da un margine bianco.
In realtaà, da un punto di vista strettamente geometrico, la descrizione dovrebbe essere molto diversa: tre settori circolari bianchi incompleti e tre angoli disposti ordinatamente l’uno rispetto all’altro. E basta. Al contrario dei trucchi dei prestigiatori, il triangolo blu si vede… ma non c’è.Il triangolo di Kanizsa è un’illusione ottica descritta per la prima volta nel 1955 dallo psicologo italiano Gaetano Kanizsa.
- Questione di prospettiva. Guarda prima questo
Enigmi della percezione. Osserva attentamente l’immagine. Poi capovolgi il monitor. Se la cosa ti sembra troppo complicata, clicca su “Questioni di prospettiva. Adesso guarda questo…”
- Questione di prospettiva. Adesso guarda questo!
Enigmi della percezione. Che cosa vedi adesso?
Che tu ci creda o no, è la stessa identica immagine che hai visto sopra: capovolta. Per una verifica definitiva ruota il monitor, o la tua posizione di osservazione, di 180 gradi.- Figure ambigue. Giovane o vecchia?
Vedi una giovane ragazza o una vecchia signora in questa ilustrazione? Sono entrambe presenti, anche se non riesci a percepirle contemporaneamente. Concentrandoti su una delle due…perdi di vista l’altra.
Che cosa succede qui?
Questo tipo di immagine reversibile aiuta a comprendere in che modo il cervello definisce un contesto significativo a partire dalla medesima immagine statica. La percezione di ognuna delle due figure tende a rimanere stabile finchè non ti concentri su aree e segmenti diversi dell’immagine. Sebbene certi contorni di questa immagine siano ambigui, l’ambiguità percettiva non implica una alternanza della figura e dello sfondo come invece avviene nel caso del traingolo di Kanizsa.- Illusioni di movimento. La ballerina girevole
Enigmi della percezione. The Spinning Dancer (la ballerina girevole) di Nobuyuki Kayahara. Un fenomeno percettivo sorpendente. Osserva con attenzione l’immagine. Sta ruotando in senso orario o antiorario?
La maggior parte delle persone la vede ruotare in senso orario. Alcune persone la vedono ruotare in senso antiorario. Se la guardi abbastanza a lungo, probabilmente ti sembrerà che la ballerina ruoti alternativamente in senso orario e in senso antiorario. Eppure il senso di rotazione è sempre lo stesso, la direzione dei suoi volteggi non cambia mai! Cosa ti dice il cervello?
Alcune “illusioni di movimento” si riferiscono alle diverse modalità con le quali si può percepire il movimento. Il senso di rotazione della Ballerina Girevole sembra cambiare, insieme alla gamba di appoggio. Questo dipende dalla campitura della figura – la silhoutte è ambigua e priva di dettagli -e dal movimento di rotazione associato all’assenza di volume.
Se aggiungessimo alcuni particolari all’immagine (un pazio di calzini rossi, o dei contorni più definiti) il cervello non verrebbe così facilmente ingannato.
Suggerimento di lettura
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