Che cosa sono le emozioni. Meglio seguire la testa o il cuore?
A quanti di voi è capitato di trovarsi di fronte ad un bivio?
Di non saper quale strada intraprendere, magari sul piano sentimentale, lavorativo o familiare?
Almeno una volta nella vita vi sarete posti la fatidica domanda: “Meglio seguire la testa o il cuore?”.
Ognuno di voi si starà immedesimando in queste parole e starete pensando come questa, talvolta, sia una domanda lecita da porre a sé stessi.
E su questo non posso darvi che ragione. Anche se solo in parte.
E vi spiego il perché.
In fondo, tutti noi cerchiamo la nostra felicità, e quando si tratta di dover fare delle scelte importanti, o delle rinunce, è del tutto naturale nutrire qualche dubbio o avere delle titubanze, poiché è proprio da queste che dipende il prosieguo della nostra vita.
Sappiate che non siete i soli dunque ad aver nutrito queste perplessità.
Perplessità, queste, che spesso cerchiamo di allontanare nel modo sbagliato, poiché, come vedremo, altrettanto sbagliato e illusorio è pensare di potere arrivare ad una scelta utilizzando o solo la testa o solo il cuore.
Contrapposizione tra sentimento e ragione
Pensate per un momento a quella scelta importante, difficile e stressante che vi spaventava tanto, e che magari avreste addirittura preferito delegare ad altri.
Cosa avete fatto alla fine?
Avete deciso di scegliere, optando per una strada piuttosto che un’altra?
O ancora oggi siete in balia della domanda “Meglio seguire la ragione o il sentimento?”.
In tal caso, sappiate che qui non troverete oggi una risposta alla vostra domanda.
Oggi voglio solo cercare di riflettere con voi sulla natura “sbagliata” del vostro interrogativo.
Un interrogativo che, per come è posto, presuppone che debba esserci davvero una netta contrapposizione tra ragione e sentimento.
Una battaglia tra emozione e pensiero.
Una battaglia confermata anche da studi recenti che attestano come sia diventato luogo comune per noi occidentali tentare di scindere le due cose e considerare il pensiero come fonte di saggezza razionale e le emozioni come fonti delle scelte passionali.
Ma questa contrapposizione esiste davvero?
È giusto tentare di separare le emozioni dalla ragione?
Affinché possiamo affrontare questi quesiti è innanzitutto fondamentale chiarire cosa siano le emozioni.
Che cosa sono le emozioni secondo la psicologia
Le emozioni, in psicologia, sono definite come quello stato complesso di sentimenti che, traducendosi in cambiamenti fisici e psicologici, esercitano una forza incredibilmente potente sul comportamento umano.
Tra queste possiamo ritrovare la paura, la gioia, l’ira, la tristezza, denominate “emozioni primarie”, poiché si manifestano nei periodi iniziali della vita umana.
Tra le altre ritroviamo la vergogna, l’ansia, la gelosia, l’invidia, emozioni queste definite “complesse”, poiché sembrerebbero essere la combinazione delle primarie e sembrano svilupparsi con la crescita dell’individuo e l’interazione sociale.
I legami con il pensiero e la ragione
Ma qual è il rapporto tra queste emozioni e il pensiero?
Sono state proposte diverse teorie al riguardo.
Teorie che hanno evidenziato uno stretto rapporto tra le due parti.
Da quelle neurologiche, che hanno affermato come l’attività all’interno del cervello possa condurre a risposte emotive, a quelle cognitive, che hanno sostenuto come i pensieri e le altre attività mentali rivestano un ruolo essenziale nella formazione degli stati emozionali.
Secondo questa prospettiva, attività neurologiche e cognitive sembrano porsi come presupposto fondamentale per la formazione delle emozioni.
E le emozioni allora?
Che ruolo hanno?
Non sono forse anch’esse essenziali ai fini dello strutturarsi del pensiero?
Secondo la psicoanalisi è proprio così: si è potuto rilevare proprio grazie al suo contributo l’importanza dell’emozione nella vita psichica dell’individuo.
In questa prospettiva il pensiero e i processi cognitivi appaiono fortemente condizionati, e perfino determinati, dagli stati emotivi, da moti pulsionali e da istinti arcaici.
Che cosa sono le emozioni: la teoria psicoanalitica
La teoria psicoanalitica ritiene dunque le emozioni, o meglio gli affetti (così definiti in questo contesto), legati alle idee.
Secondo tale visione la loro presenza altera quindi l’equilibrio psichico e interferisce nell’adattamento dell’individuo.
Tra i pochi psicoanalisti ad aver sviluppato una vera e propria “teoria delle emozioni” abbiamo Matte Blanco, il quale, in linea con quanto detto finora, sembra ritenere l’emozione un fenomeno psico-fisico “madre del pensiero”. In qualità di genitore, l’emozione entra nel pensiero, lo precede e ne costituisce il motore centrale che promuove tutto il concatenarsi dello sviluppo cognitivo.
Sì ho capito che cosa sono le emozioni. Ma vieni al punto: testa o cuore? Cosa devo scegliere?
Tornando al quesito posto precedentemente, ovvero su cosa sia preferibile seguire tra il cuore e la ragione, a questo punto c’è da chiedersi: “Perché tentare di scegliere a tutti costi?”.
Provate a chiedervelo anche voi.
Perché cercare di schierarsi a favore del cuore quando le nostre emozioni, associate al cuore, le possiamo sperimentare solo grazie all’unione di quello che noi siamo?
Non è forse questa una battaglia persa già in partenza?
Non è forse vero che senza la ragione non possiamo riuscire a percepire le nostre emozioni?
Prendete per esempio quello che provate per il vostro fidanzato, per il vostro amico o per un vostro genitore.
SENZA LA RAGIONE credete davvero di potere provare per loro tutti quei sentimenti?
Probabilmente no.Inoltre, come ha affermato anche lo stesso Jung, altro noto psicoanalista, SENZA CUORE non può esserci alcuna ragione.
La mente umana può essere ciò che è solo per mezzo dei sentimenti.
La ragione vive di emozioni. Di cuore.
E l’emotività umana a sua volta è quello che è solo per mezzo della mente umana.
Secondo quanto detto il sentimento non è forse anch’esso una funzione razionale come il pensiero?
Perché allora cercare a tutti i costi di sradicare il cuore dalla ragione?
Perché cercare di separare due parti che abbiamo visto essere l’una il presupposto dell’altra?
Non è forse preferibile cercare di unire testa e cuore e fare in modo di integrare le informazioni provenienti da ciascuna parte per risolvere i problemi della vita di tutti i giorni?
Come dice il grande Mandela*:
Una buona testa accompagnata da un buon cuore possono essere una vera combinazione formidabile.
Quando farai la tua prossima scelta, non lanciare la moneta per decidere se lasciar scegliere alla testa o a cuore. Resta unito. Falli lavorare insieme. Che ne pensi?